Anonymous al fianco dei manifestanti: attacco al sito Anlaids

Anonymous sostiene la causa di Green Hill

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  1. Malko Linge
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    Non solo l’Anlaids è finita nel mirino di Anonymous, ma anche i siti che forniscono apparecchiature a Green Hill, “per mettere fine a questa pratica barbara, arretrata e sanguinaria”, dicono gli hacker di Anonymous.
    Le immagini registrate sabato pomeriggio a Montichiari hanno fatto in un attimo il giro del web. Quei piccoli cuccioli, sospesi in aria tra le mani degli attivisti, hanno commosso e nello stesso tempo fatto venire i brividi, al sol pensiero delle torture subite.
    Dodici manifestanti sono ancora in stato di arresto. Sulle loro teste, gravi capi d’imputazione: rapina, furto, violazione di domicilio e violenza aggravata. Tuttavia, questo è il chiaro epilogo di una situazione portata per lungo tempo avanti, tra smentite e conferme della chiusura dell’allevamento.
    In molti, come l’ex ministro Michela Brambilla, si sono battuti per la chiusura della “fabbrica della morte”, eppure ancora oggi moltissimi cuccioli di beagle, ad eccezione dei 25 liberati sabato scorso, sono ancora “disponibili” alle torture della vivisezione, rei solo di reggere al dolore senza morirne immediatamente.
    La strada è ancora lunga, e la chiusura dell’allevamento necessita di una legge nazionale contro la vivisezione di animali domestici, ma la forza di questi attivisti, che per la prima volta ha fatto irruzione nel centro, è davvero esemplare. Certo le colpe ci sono, e i colpevoli anche, ma le vittime sono troppe e vanno difese.

    Articolo di valentina P.



    Anche gli hacker entrano in azione per difendere i beagle di Green Hill, l'allevamento di cani per la vivisezione di Montichiari, scavalcando stavolta i recinti telematici. Attivisti di Anonymous hanno attaccato il sito dell'Associazione italiana per la lotta contro l'Aids (Anlaids), che per alcune ore fino ha mostrato un comunicato di sostegno al blitz animalista di ieri contro l'allevamento di cani beagle Green Hill, per il quale dodici persone sono finite in carcere. "Vogliamo mandare loro un forte messaggio di solidarietà - afferma Anonymous - e a tutti coloro che si battono per dare voce a chi non ce l'ha. Ci scagliamo contro l'industria della vivisezione: pratica barbara, arretrata e sanguinaria finalizzata alla sofferenza e al profitto delle avide Lobbies".
    La stessa Anlaids viene chiamata in causa sul suo sito. Queste le parole sotto il titolo "Occupy Green Hill": "Salve, Mengele del nuovo millennio - si legge -. La vostra Associazione deturpa il reale fine della ricerca scientifica con insanguinate atrocità: quelle della vivisezione. Pratica oramai superata da tecniche valide e prive di crudeltà, la sperimentazione animale è moralmente e scientificamente inaccettabile. Se Voi assaltate la Vita - conclude Anonymous - noi assaltiamo i Vostri siti".
    Ma gli hacker non si sono limitati a questo. Poco prima, un analogo attacco di Anonymous aveva avuto come obiettivo il sito della Riccò Alete, azienda di Mantova fornitrice di Green Hill che distribuisce e commercializza apparecchiature e strumenti medicali veterinari. Qui il messaggio hacker online chiede la liberazione degli arrestati, sostenendo le ragioni del blitz e criticando l'attività dell'allevamento.

    Fonte il giorno


    Malko Linge "verme solitario"
     
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0 replies since 30/4/2012, 11:09   20 views
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